Progettazione impianti
Radiatori: tempi veloci di accensione/spegnimento, alte temperature dell’acqua (60°), ingombro negli ambienti da riscaldare.
Pavimento radiante: basse temperature dell’acqua (35°C), assenza di ingombri, lento nell’accensione/spegnimento perché deve portare in temperatura tutto il pavimento.
Se l’appartamento viene usato saltuariamente per pochi giorni consecutivi o solamente per brevi fasce orarie, ha più senso un impianto a radiatori. Se l’utilizzo è più continuativo opterei per l’impianto a pavimento in quanto diminuiscono i costi di gestione (l’acqua deve essere riscaldata ad una temperatura più bassa). I costi di realizzazione si equivalgono.
Caso per caso si deve analizzare inoltre il tipo di generatore di calore, le altezze disponibili dei locali, lo spessore degli isolamenti presenti, ecc. Sarà con un accurato dimensionamento che si avrà la resa ottimale dell’impianto.
Come per quelli appena descritti anche per gli impianti idrici e di adduzione gas vale lo stesso procedimento. Per gli impianti idrici è necessario un progetto redatto dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice. Per gli impianti di adduzione gas nel caso la somma della potenza dei dispositivi installati superi i 50 kW è necessario un progetto di un professionista iscritto negli albi professionali, negli altri casi può essere redatto dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.
Analisi energetiche
Negli anni la normativa vigente ha subito parecchie modifiche moltiplicando i casi che ne richiedono la redazione. Le amministrazioni comunali potrebbero non essere a conoscenza di tutte le casistiche che ne richiedono l’applicazione, e per questo spesso si appoggiano alla competenza dei tecnici che seguono le pratiche ai quali lasciano l’onere di verifica che tutta la documentazione necessaria sia presente.
Ricordo che nel caso si rispettino determinati limiti di emissione delle pareti è possibile richiedere la detrazione del 65%.